Paolo Amadori racconta: Ha una risposta per ogni domanda

Paolo Amadori racconta:

Ha una risposta pronta a qualsiasi domanda di cucina gli venga rivolta.

Ecco come ho conosciuto Marino Marini.

Paolo Amadori ci racconta gli anni di docenza ad ALMA e il suo rifugiarsi in biblioteca dove giacevano secoli di cucina da andare a scomodare. Il Custode (e donatore) di questo “sapere del sapore” diventa un amico prezioso che, più o meno consciamente, si è preso cura della sua crescita, umana e professionale.

Ci siamo incontrati ad ALMA, ero lì nel 2004 come ospite esterno con lo Chef Lucio Pompili, io non lo conoscevo, ma siccome sono appassionato di libri, sono andato a visitare la sua biblioteca; non ne esiste al mondo una così grande, bella, importante e completa in ambito di cucina.

Da lì è nato un po’ il nostro legame. Dopo tre anni, sono tornato ad ALMA ad insegnare e mi sono accorto che questa persona era inaspettatamente coinvolgente, ben più di quanto potessi immaginare, perché è di una profondità, di una bellezza, di una semplicità, di un’umanità e di una cultura immensa sulla cucina e non solo!

In Italia credo che non esista persona che possa parlare di cucina con la stessa competenza con cui ne parla lui… secondo me non c’è giornalista specializzato che abbia la metà della sua cultura… trovo che, in genere, sia più quello che “usano” che quello che “sanno”.

Marino non ha un rilievo mediatico che invece, per quel che posso, mi piacerebbe potergli regalare attraverso questa esperienza con lui.

“Ha una risposta pronta a qualsiasi domanda di cucina gli venga rivolta.”

Veniamo a noi. Alle 18.00 la biblioteca di ALMA chiudeva ed io che ero da solo, invece di andare a bere la birra al pub (che è una cosa che non mi interessa) o se non andavo in piscina a nuotare, lo raggiungevo e ci chiudevamo a chiave in biblioteca ad ascoltare Paolo Conte, a leggere, a studiare, a scrivere cose insieme.

Marino è un uomo d’altri tempi, non è un alternativo… è una persona che ha vissuto in un’epoca diversa ed è proprio per questo che è un Custode nel senso più alto del termine.

Io sono cresciuto con un padre che ha quarantacinque anni più di me e quindi era del tutto “fisiologico” stare insieme a lui. Marino se trova una “spalla”, un interlocutore con un interesse autentico, sensibilità e rispetto, si apre molto di più che con chiunque altro, e questo rende possibile ricevere da lui momenti veramente importanti di amicizia, generosità e infinita erudizione.

Quando ho bisogno di qualcosa, lo chiamo e gli dico: “Marino ho bisogno di un’informazione su questo argomento…”, lui immediatamente scrive e mi invia un capitolo… “questo te lo regalo io, è per te!”.

Nel 2010 mi ha invitato alla presentazione del suo libro “La Gola. Viaggio tra sapori, storie e ricette d’Italia” (Marino Marini, Food Editore, 2009) a Eataly di Torino, quando ha vinto il Premio Bancarella. Al di fuori della scuola, non avevamo mai avuto chissà quali esperienze insieme, e lui avrebbe potuto invitare chiunque altro, invece ha pensato a me come Chef.

Forse non l’ho mai ringraziato e lo faccio adesso, pubblicamente e con tutto il cuore: grazie Marino!


Ogni volta che ci vediamo ci salutiamo cantando…
La giarrettiera rosa
e chi l’ha vista ormai con la mente più non riposa
pensa alla dolce cosa
la giarrettiera rosa
chi la vede non la scorda più!


(Paolo Conte, Album: Paolo Conte, RCA Records, 1974).