RISTORAZIONE ITALIANA NEL MONDO

TIRARE FUORI L’ITALIA DALLE PIEGHE DEL MONDO

Il mio motto, ovunque cucino

“Riuscire a tirare fuori l’Italia dalle pieghe del mondo” è il motto di Paolo Amadori. Non bisogna vendere o svendere l’Italia, non bisogna utilizzare l’Italia per le proprie stravaganze. L’esperienza che si ottiene andando a lavorare all’estero è impagabile, è la collezione di storie da raccontare, è un perdersi per poi finalmente ritrovarsi.

 

L’Italia nel piatto

Usare risorse del luogo per interpretare la tradizione italiana

L’amore che Paolo nutre per la cucina di autentica tradizione italiana deriva proprio da questo melting pot di esperienze “vissute sulla pelle”. Ma, in un certo senso, la poetica di Paolo è classica, nostalgica (nel senso più omerico del termine): il viaggio è tale solo se alla partenza fa seguito un ritorno. La cucina italiana nel mondo è la capacità di esercitare correttamente la propria “italianità”, un principio che trascende dall’ingrediente tipico. L’Italia va saputa tirare fuori dagli ingredienti di altra origine (il pomodoro non è italiano, ma è l’Italia ad averlo reso fondamentale in cucina). Essere uno Chef italiano in Francia, per Paolo Amadori significa usare in “modo italiano” ciò che c’è in loco. Non solo: significa “avere dentro” la tradizione della propria cultura evitando di “esibirla fuori” a tutti i costi.

Cucina Italiana

Eredità e scoperta

Nella cifra stilistica di Paolo, quando si parla di Cucina Italiana, quando la si pratica e la si promuove nel mondo, occorre mantenere equilibrio tra eredità e ricerca (modernizzazione, attualizzazione, contaminazione, trasformazione), vanno trovate sempre armonia e cautela tra ciò che si può fare, tra ciò che si deve fare, tra ciò che si tenta di fare.