PAOLO AMADORI

Il segreto del successo

Oltre la cucina, la vita

Paolo Amadori non sopporta le costrizioni e crede che le persone debbano poter rispondere alla propria vocazione. Così è stato per lui. Paolo lavora sodo, ma non sopporta lo chef che muore di cucina. Ci sono gli affetti, i viaggi, l’Arte, l’aria da respirare. Tutto poi riconfluisce positivamente nel lavoro.

 

Esperienze e formazione

Una vita dedicata alla ricerca e alla creatività

Da adolescente, la scelta di formarsi all’Istituto Alberghiero, è maturata grazie alla testimonianza di alcuni studenti già in corso: “Si studia poco e alle 11.00 servono la pizza per tutti!”. Finita la scuola, la patente di guida lo porta a Cartoceto, al Symposium, per l’ingaggio con Lucio Pompili (fresco di Michelin). Si comincia facendo il pane e spiumando cacciagione. Chef Pompili sa che Paolo parla bene tre lingue e lo incoraggia a nuove esperienze fuori confine da lì 6 anni a New York, poi Australia, Londra, Montecarlo. Insegna cucina per l’ALMA in stretta collaborazione con Gualtiero Marchesi, poi incontra Francesca Alessi con la quale ritorna a sognare di nuovo la cucina, l’adrenalina e la poesia di stare tra pentole e fornelli. Inizia il progetto di villaggio gourmet a Ramatuelle (Saint Tropez) che attualmente comprende il Ristorante La Forge e l’Atelier de La Forge (laboratorio di cultura enogastronomica, degustazioni, aperitivi, mescita e vendita di prodotti d’eccellenza). Parallelamente, veste i panni di Ambasciatore in Francia del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto crudo di Parma.